mercoledì 29 giugno 2011

+1 anche per Google AdWords

In questi giooni arriverà a tutti gli inserzionisti di Google AdWords una mail dove si informano i gentili clienti che nelle prossime settimane i risultati di ricerca e gli annunci su Google includeranno il pulsante +1!

Su questo pulsante gli utenti potranno farci click sopra e consigliare gli annunci.

Questa funzione non ha bisogno di nessuna modifica lato accounter perchè è Google stesso che la implementa in automatico; un passaggio in più verso il web passaparola o comunque un vantaggio per quelle aziende che lavorano bene!

Ciccando sul +1, l'URL della pagina di destinazione dell'annuncio potrà apparire anche nel profilo dell'utente che lo ha "selezionato", un po' come i preferiti dei nostri browser.

Esempio sulla funzionalità del pulsante +1 di Google AdWords:
"Sei un proprietario di un albergo a Jesolo, la scorsa estate Pippo ha trascorso le ferie nel tuo hotel ed è stato contento della scelta e della location. Nel momento in cui Pippo rientra a casa e sta cercando un altro hotel per le prossime vacanze e vede l'annuncio del tuo su Google, fa click sul pulsante +1 dell'annuncio, altro non fa che consigliarlo ai propri contatti e agli altri (per far questo però c'è bisogno che Pippo abbia un account Google).

Nel momento in cui Pluto, amico di Pippo, vuole pianificare le proprie vacanze a Jesolo ed effettua un ricerca su Google... se visualizza l'annuncio dell'hotel dov'è stato Pippo, questo le apparirà col +1 segnalato da Pippo.

Questo comporta in Pluto una maggiore sicurezza in una eventuale prenotazione presso lo stesso hotel."

Anche Google torna al discorso di sempre, quello che ha anche reso importanti i social network, il marketing più forte anche online è sempre il passaparola... ed è per questo che ora +(1) di prima l'affidarsi ad un'agenzia specializzata in web e comunicazione può aiutare un'azienda ad entrare e proporsi nell'online con l'immagine e l'appeal giusto!

giovedì 23 giugno 2011

Google Panda "usi e costumi"?

Come funziona l'algoritmo Panda di Google? Quali ripercussioni questo potrà avere su un sito web in termini di traffico e di posizionamento organico?

Da Febbraio 2011 ad oggi Giugno 2011, se n'è discusso molto sull'update di Google Panda. Andiamo a vedere i 4 punti critici del nuovo algoritmo di indicizzazione:

- Panda si è focalizzato molto sulla “Qualita’ dei Contenuti” (il problema però è come definirla?!? vedi dopo)
- La qualità si espande anche all’usabilita’ del sito stesso (quindi con layout, disposizione di contenuti, adv, ecc...)
- Panda sembra punire in maniera forte la sovraottimizzazione SEO (ottimizzazione eccessiva on-page, ecc...)
- Sembrano legati a Panda alcuni fattori SEO minori (la velocità di caricamento del sito, bounce rate, qualità e affidabilità dei links esterni, ecc...)

Un’altra nota da tenere a mente, è quella della tempisticadegli update di questo algoritmo di Google.
Infatti Google Panda non lavora in tempo reale come molti credono (Google Instant) ma attraverso updates random. Da questo Febbraio c’è stato un update ad Aprile (Panda 2.0), un'altro a maggio (Panda 2.1) e un'altro in fase di elaborazione che dovrebbe arrivare durante questo mese di Giugno (Panda *.*).

Una domanda sorge spontanea: perchè la nascita di questo nuovo algoritmo di Google Panda?
La risposta è altrettanto semplice: considerando l'importanza e l'effetto ad ampio raggio, soprattutto per siti importanti e con molto traffico, rappresenta un vero e proprio cambiamento epocale. Un cambiamento che ci indica la strada che Google con Panda vuole imboccare per il prossimo futuro.

Già qualche tempo fa in alcuni forum, blog e video si era discusso sulla maggiore importanza dei contenuti negli algoritmi e un accanimento smisurato verso le penalizzazioni.

Sulla qualità dei contenuti, all'interno del blog di Google c'era un posto ricco di domande, alcune delle quali sottolineavano i concetto di qualità che Panda andava ad implementare. A parte i soliti problemi di duplicazione, testi brevi e ripetitivi, semantica, ecc... che causano penalizzazioni tutt'ora, oggi è abbastanza difficile capire fino in fondo l'algoritmo di valutazione, soprattutto perchè la valutazione la dà un automa (algoritmo/sw)!
Il punto chiave di tutto questo è: fin dove si può spingere un algoritmo per capire la qualità di un sito e di un testo? A pere mio il percorso è ancora lungo prima di arrivare ad un sw che riesca a capire la semantica di un testo come farebbe un umano! Tenendo conto che una persona controllando un sito riesce a valutare l’usabilità, il layout, la grafica, la disposizione dei contenuti, dell’adv, e così via... tutti fattori che consentono una determinazione piu’ precisa e minuziosa del concetto di qualità.

Concludendo, è probabile che Google con Panda abbia integrato uomo e macchina creando una sorta di "advanced quality rater" specifico per capire la qualità di un sito o di una pagina? Intanto gustiamoci la pulizia che farà Panda, anche se il problema principale ce l'ho avranno in USA dove ci sono agenzie specializzati in pubblicazioni di contenuti a tappeto, più che in Italia... anche se qui da noi ci sono molti copioni.
La rivoluzione vera e propria si avrà quando verrà implementato un nuovo algoritmo capace di applicare il controllo semantico per ogni lingua, classificando poi i contenuti in base alla qualità, alla pertinenza assieme ad altri fattori importanti, i quali stanno alla base di ogni forma di comunicazione!

Fatto sta che con Panda avremo un bel po' da lavorare per dare sempre più qualità ai siti web.

mercoledì 15 giugno 2011

Digital Asset Optimization come estensione SEO

Il settore del web marketing è ricco di acronimi: SEO (search engine optimization), SEM (search engine marketing), PPC (pay per click), ROI (return on investment), SERP (search engine results page), così come frasi buzz come "ottimizzazione motori di ricerca" e di "social media marketing". Ma... noi abbiamo davvero bisogno di un altro o ci basta questo? Una delle poche cose che contano nel search marketing è che ci sarà o è già in atto un cambiamento. Questo cambiamento avviene in molti modi tra le quali gli aggiornamenti degli algoritmini dei motori di ricerca, i cambiamenti nel comportamento dei consumatori nella ricerca e l'introduzione di canali di ricerca in continua evoluzione come la ricerca sociale e il web semantico.
Con questi cambiamenti le opportunità siano essi consumatori, motore di ricerca o di marketere si evolvono.
"Digital Asset Optimization"? Si riferisce alla pratica di reperire risorse digitali e attuare un processo di ottimizzazione delle parole chiave e di promozione per i canali in questione (quelli del Web 2.0).
In che cosa il "DAO" è differisce dal "SEO"??? L'ottimizzazione per i motori di ricerca si concentra di solito sulla ottimizzazione del sito web aziendale per migliorare la copertura e l'indicizzazione nei motori di ricerca grazie alla migliore tracciabilità degli spider, nonché l'organizzazione dei contenuti, l'inserimento di parole chiave e link per dare motori di ricerca i segnali di cui hanno bisogno per classificare le pagine in modo migliore rispetto ad altre.
La crescente popolarità nei motori di ricerca dei risultati di social network, di contenuti specifici di siti web di condivisione, di mappe, video e immagini, crea un'opportunità di promozione maggiore, grazie all'avvento dell'Universal Search di Google. I creatori di contenuti ottimizzati, i famosi esperti di web copywriting, sono chiamati a soddisfare le esigenze attraverso stesure di testi più "robusti" e mirati all'obiettivo che è quello di informare e ottimizzare, a volte un lavoro non semplice.
Con i risultati dei motori di ricerca combinati, la pratica di interrogazione di data base distinti, come immagini, video, blog, news, social network e quindi la loro integrazione nei risultati di ricerca (SERP) rappresenta il cambiamento più significativo nei risultati dei motori di ricerca, la cui interfaccia era quasi identica da almeno 2 3 anni a questa parte. Le stesse regole SEO per le pagine web non sonouguali quando si fa un'ottimizzazione per video, immagini, notizie o post di blog, per farli apparire nei risultati di ricerca della Google Universal Search. Vi domanderete il perchè, semplice...ad ogni settore le proprie caratteristiche e le proprie direttive!
La domanda per una varietà di tipi di contenuto è in costante ed esponenziale aumento. I motori di ricerca vogliono che le aziende pubblichino più contenuti (e soprattutto che questi siano unici!), perché così facendo gli si fornisce un ampio archivio dati, al quale attingere dati nel momento in cui un utente fa una ricerca e restituirgli un risultato il più vicino alle esigenze richieste. I consumatori vogliono più contenuti in diversi formati per prendere decisioni più oculate su di acquisto.
Le agenzie di web marketing vogliono che i loro clienti pubblichino più contenuti, al fine di catturare più traffico dai motori di ricerca e così incrementare le vendite on line. Un'agenzia di comunicazione o di web marketing, deve dare la possibilità ai clienti che abbiano un sito carente di contenuti di incrementare questi, e identificare tutte le risorse digitali a disposizione per offrire la possibilità di avere risorse supplementari necessarie per essere competitivi in ​​un ambiente molto concorrenziale.
Ogni sito web ha delle risorse digitali interne alle proprie pagine web, immagini e sempre più video, podcast, blog e RSS. Una strategia di ottimizzazione degli asset digitali identifica i contenuti in tutte le sue forme, i formati e le intenzioni e vi applica dei filtri per qualificare ciò che è più valorizzabile.
La sfida è quella di organizzare un processo che si estende ben al di là della classica ottimizzazione delle pagine web. Infatti adesso è opportuno coordinare tutte le attività di ottimizzazione SEO, dei contenuti web, brand manager, pubbliche relazioni, marketing e business unit perchè non è più una sola cosa per ci può portare vantaggi (come 10 anni fa) ma sono molte e variegate le lavorazioni da svolgere che solo l'esperienza e intuizione che un esperto di web marketing o un'agenzia di comunicazione può offrire, in questo noi della 10D offriamo alla nostra clientela l'esperienza e l'efficienza richiesta.
Non c'è dubbio che il SEO è in continua evoluzione, come del resto tutto! Prestare attenzione ai nuovi canali di ricerca, alle domande dei consumatori, ai social media è d'obbligo per un'azienda che vuole emerge col proprio brand in maniera positiva nel web oggi.

venerdì 3 giugno 2011

Le aziende e i social network

Sia la grande impresa che la piccola, ormai la maggior parte delle aziende fortunatamente sono reperibili online, grazie al proprio sito web, e ultimamente in maniera crescente non si fanno mancare la presenza nei social network.
Abbiamo capito con queste due precedenti righe che il punto di partenza è buono (o potrebbe esserlo), ora bisogna capire che i nostri contatti influenzano la nostra vita social, come?
Da una ricerca del Trendwatching risulta che i nostri contatti giorno per giorno assumono una maggior rilevanza, al punto da chiamare questo fattore: F- Factor, che sta ad indicare Friend, Fans e Followers.
La gente da sempre è influenzata dall’opinione dei propri amici, familiari e conoscenti nell’acquistare un bene/servizio, questa abitudine è passata dall’ambito solo familiare/amici, all’ambito più esteso del sociale.
Secondo il fattore F (F-Factor), ad influenzarci negli acquisti e a darci un’opinione sui brand ora come ora sono le opinioni sociali, di amici, conoscenti o semplicemente "nostri seguitori". Friends, Fan e Follower ne discutono in rete oramai in maniera approfondita in ogni social network, Facebook in primis.
L'F-Factor è attualmente dominato da Facebook, con il 44% delle condivisioni dei contenuti, quasi un monopolio, anche se altri social media stanno crescendo pian piano. Noi utilizziamo sempre di più i social network con molti scopi, uno di questi è il far sapere ai nostri amici/followers quali siano i contenuti per noi più di valore e di riflesso gli diciamo cosa noi pensiamo sia più interessante o più importante per loro. Così facendo si innesca un meccanisco di raccomandazione, per cui se io consiglio un determinato bene/servizio questo avrà una maggiore probabilità di essere acquistato o comunque di essere notato... in poche parole facciamo PASSAPAROLA!
Nei social network troviamo molte persone che si confrontano sulle più svariate cose e utilizzano la socializzazione per comunicare i propri valori e per creare nuove amicizie o nuove interconnessioni per persone che abbiamo simili abitudini, hobby, gusti, ecc...; questo visto sotto un ambito di marketing aziendale, è semplicemente un modo per affermare il proprio brand.
LinkedIn è un social network professionale, quindi in questo caso vince perchè aiuta a fare “personal branding” professionale.
Nei social network troviamo notizie di nostro interesse, informazioni, eventi e tutto ciò per noi può essere importante. Questo turbine di dati ci coinvolge e viene alimentato, anche involontariamente, dalle nostre amicizie.
Tra i principali canali di aggregazione sociale di notizie troviamo Twitter e Facebook. Si pensi che o su Facebook, ogni 20 minuti vengono condivisi ben 1.000.000 di link, 1.851.00 aggiornamenti di stato e 2.716.00 upload di foto. Numeri da far paura!
Uno dei punti di forta, se non il più importante, dei social network è indubbiamente la condivisione. Condividiamo le emozioni, esperienze e la quotidianità.
Per l’estate 2011, grazie alle vacanze, si prevede il raggiungimento dei 100 miliardi di foto caricate su Facebook.
I social network sono sempre più un luogo ideale per gestire relazioni, siano esse professionali o personali. Non è un caso che su questi canali ci siano circa 26.000.000 di persone connesse in Italia, stimati da Google Adplanner.
L’F-Factor quindi ci influenza (e non poco) e ci guida nel comportamento senza che noi ce ne rendiamo conto. Tramite i nostri contatti di amici e non, scopriamo beni/servizi e a essi chiediamo raccomandazioni, valutazioni, consigli e commenti su un acquisto, e così con loro condividiamo esperienze e consolidiamo relazioni anche lontane chilometri e chilometri, ma vicine grazie al web; ed è sempre attraverso i loro occhi che ci riconosciamo e facciamo personal branding.
In finale, i social media sono un'ottimo tramite per ogni azienda per promuovere il proprio brand e per fidelizzare il clienti, quindi non a caso i grandi marchi e le grosse multinazionali sono stati i primi a capire le potenzialità di queste reti sociali e investire in essi, appoggiandosi a web agency o agenzie di comunicazione specializzate in questo campo in continua evoluzione.

A riguardo di questo articolo, c'è un servizio su Il Sole 24 Ore dedicato all'argomento, il titolo è: Le aziende (e i loro marchi) sui social media: una "love story" appena iniziata.